L’olio è il generoso risultato dell’olivo, pianta ricca di storia e bontà che dall’età antica accompagna la vita umana. L’olio e l’olivo, nel corso delle quattro stagioni dell’anno solare, seguono i ritmi della vita contadina e i cicli della natura della nascita, della crescita, della trasformazione e, infine, della rinascita. Un eterno ciclo che si rinnova costantemente e a cui assistiamo nel corso della produzione della gamma di prodotti di Olio Basso.
Abbiamo scelto di cogliere l’opportunità per farci accompagnare anche da voi nel percorso annuale che l’olivo e l’olio compiono insieme. Siamo partiti dall’inverno, il mese del riposo per l’ulivo e l’inizio del viaggio dell’olio. In questo articolo, invece, ci dedichiamo alla primavera e alla nascita dei primi germogli – l’inizio della vita delle olive.
Le stagioni dell’olio d’oliva, in breve
L’olio è il frutto dell’operosità umana e della bontà della natura.
La sua lavorazione è un ciclo che si rinnova costantemente da migliaia di anni, assumendo forme nuove con l’alternanza delle stagioni. Anche se nel corso dei prossimi mesi affronteremo nel dettaglio questo percorso, in questo paragrafo ricordiamo brevemente quale sia il viaggio dell’olio e dell’olivo e cosa ci aspetti nei prossimi mesi (o cos’è accaduto in quelli precedenti).
- Inverno: è il nostro ideale punto di partenza. In questa stagione l’olivo si riposa dopo aver prodotto i suoi frutti ed è oggetto delle cure dell’uomo. Parleremo dell’inverno per l’olivo nelle prossime pagine;
- Primavera: la fioritura e la rinascita celate dal fresco inverno sono l’elemento che caratterizza questo passaggio del viaggio. Questi passaggi sono accompagnati dalla concimazione e dall’irrigazione delle piante;
- Estate: è il tempo dell’allegagione, il fiore diviene frutto. Nascono le prime olive, che poi saranno lavorate;
- Autunno: è la fine del viaggio dell’olio, cioè la definitiva trasformazione dalla pianta al frutto lavorato fino all’olio che potete gustare sulle vostre tavole. Vi racconteremo di questa stagione in futuro, accompagnando insieme l’olivo e i suoi frutti.
Primavera: l’ulivo rinasce e si nutre
La primavera per l’olivo è il tempo della rinascita e della ripresa delle forze. Come altre coltivazioni mediterranee – ad esempio la vite – durante i mesi primaverili assistiamo a un graduale risveglio dell’olivo dal riposo vegetativo del periodo invernale.
Una volta eseguita la potatura invernale, che è spesso ritardata per deplorare il rischio di gelate improvvise, l’olivo dev’essere protetto dagli ultimi freddi. Perciò spesso si coprono i tagli più ampi con del mastice, spesso a base di rame.
In un secondo momento la pianta viene interamente disinfettata col rame, in modo che ogni taglio sia ripulito e non possa andare incontro a infezioni e altre problematiche. Per disinfettare l’ulivo si utilizzano sempre prodotti a base di rame, unitamente all’acqua.
La concimazione dell’olivo
La principale operazione da effettuare in primavera per l’ulivo è la concimazione. Nonostante l’ulivo presenti un ampio e ricco apparato radicale, la concimazione è necessaria per ottenere raccolti abbondanti e migliorare ulteriormente la qualità delle cultivar che se ne ricavano.
La fertilità, i minerali e in generale le caratteristiche specifiche del terreno hanno un effetto fortissimo sulle sostanze nutritive e sul gusto delle olive e del futuro olio. Non solo: anche l’irrigazione e la corretta soddisfazione delle esigenze nutritive della pianta hanno un ruolo di primo piano nel raggiungimento di una qualità elevata. Tra gli elementi fondamentali per una corretta nutrizione della pianta di ulivo troviamo l’azoto, il fosforo, il potassio, il calcio, il magnesio e il boro.
Il ruolo dei minerali nel futuro olio
L’azoto incide sulla crescita e sulla produttività della pianta. Se poco, l’ulivo non crescerà adeguatamente e la produzione olivicola potrebbe essere scarsa o altalenante. Se troppo, invece, l’azoto diviene nocivo: ritarda la maturazione delle drupe, esponendo la pianta a gelate improvvise – sempre più comuni nei mesi primaverili a causa dell’ormai evidente cambiamento climatico. Un giusto apporto di azoto è fondamentale nel momento della fioritura, a primavera inoltrata, e nella fase di indurimento del nocciolo dell’oliva.
Il fosforo influenza la capacità di crescita dei frutti. Per fortuna l’ulivo soffre raramente di carenze o di eccessi di fosforo, anche per la composizione chimica dei terreni dove la pianta attecchisce meglio in Italia. Anche il calcio, in Italia, è fornito dal terreno: non costituisce quindi una preoccupazione.
Il potassio ha invece un duplice effetto: nelle drupe, contribuisce ad accumulare amido (consentendo una maggiore varietà e profondità del gusto); nel caso della pianta, la rafforza contro le principali avversità climatiche. La carenza di potassio è riscontrabile dal colore che assumono le foglie: se sono di un verde pallido e presentano necrosi apicali (cioè punte secche), il nostro ulivo potrebbe aver bisogno di una cura a base di potassio. L’eventualità, nei terreni degli uliveti italiani, è comunque rara: la maggioranza presenta terreni argillosi, naturalmente ricchi di questo elemento.
Quando si concima l’ulivo?
La concimazione dell’ulivo può essere effettuata in un solo momento o in diverse scadenze. Se si opta per un’unica soluzione, questa cadrà certamente a primavera. Se invece si opta per una dilazione della concimazione, questa si tiene in autunno (concimi a base di fosforo e potassio), in inverno (concimi a base azotata) e in primavera (ancora a base azotata, per favorire l’allegagione).
I concimi più usati per gli ulivi sono particolarmente complessi: consigliamo di acquistarli presso un vivaio e di farsi aiutare da un esperto nella loro applicazione. Qui ci basta ricordare che si suggerisce di concimare l’ulivo “a largo”, di porre il concime a una certa distanza dal tronco. Ciò a causa dell’ampio apparato dell’ulivo, che ha radici che si estendono per uno spazio “speculare” alla sua chioma. In particolare le radici periferiche sono naturalmente predisposte all’assorbimento delle sostanze nutritive.
La fioritura dell’ulivo
A questo punto, al culmine della primavera, assistiamo alla fioritura dell’ulivo. Il mese in cui questa avviene è solitamente maggio, anche se i cambiamenti climatici stanno portando a fioriture premature.
Particolarmente importante rispetto alla fioritura è il fattore climatico e, soprattutto, la quantità delle precipitazioni. Un eccesso di piogge primaverili può essere deleterio, in termini produttivi, tanto quanto le temute gelate. Ma anche una temperatura eccessiva può ostacolare gravemente la buona fioritura della pianta, poiché ne impedisce il corretto sviluppo. Se nel caso di un eccesso di piogge o di una gelata non è possibile intervenire direttamente, nel caso dell’eccessivo calore è possibile ricorrere all’irrigazione abbondante e costante per evitare danni irreparabili.
La fine della primavera porta con sé la crescita delle drupe, che diventano olive. Ma ne parleremo nel prossimo viaggio.
Fedele nel gusto, sempre.